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Via gelati, sorbetti e granite, è arrivato l’autunno. Il cambio di temperature modifica anche i sapori a tavola e così senza nemmeno accorgersene è quasi arrivata l’ora delle castagne. Un frutto di origine antichissima e molto prezioso per le comunità montanare e contadine in quanto proprio dalla castagna e dalla sua farina si produceva il pane e altri piatti semplici ma gustosi. L’esempio più famoso è forse il castagnaccio. Diffuso in varie regioni italiane, principalmente quelle montanare, possiamo dire che nel corso del tempo è diventato sinonimo di Toscana e in particolare della zona dell’Amiata, quella senese.
Come si cucina? Non è difficile. Basta mettere a cuocere nel forno un impasto preparato con farina di castagne, olio extravergine d’oliva, pinoli, noci e uvetta. In Toscana si abbina molto bene con vini liquorosi come il vin santo, ma è anche ideale con il vino novello che a breve arriverà sulle nostre tavole. Località della zona amiatina come Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, dove si tiene la famosa festa del Crastatone a fine ottobre, celebrano con varie maniestazioni la castagna (straordinarie le caldarroste, lo street food amiatino!) ed è davvero un bel colpo d’occhio ammirare le vetrine delle pasticcerie della zona dove viene esibito il crastatone, un dolce colorato e che si presenta bene alla vista (spesso per dare più sapore viene impreziosito con scorze d’arancia e rosmarino formando così un gradevole mix cromatico).
Insomma è ancora presto per pensare agli sci e alla montagna…Adesso è il momento della castagna!