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Quest’anno al Salone del gusto 2014 sono stati presentati i 20 nuovi presidi di Slow Food, cioè piccole produzioni locali a rischio scomparsa tutelate dall’associazione fondata da Carlo Petrini.
Dopo aver definito un'area tipica, scelto i produttori e steso un disciplinare di produzione che garantisca l’artigianalità e l’alta qualità del prodotto, Sloow Food invitta a far conoscere il prodotto a rischio scomparsa in tutto il mondo. Lo scopo dei presidi è infatti quello di preservare una tradizione locale, recuperare antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvando razze autoctone, antiche varietà di ortaggi o frutta dall’estinzione.
Ecco ora le 20 new entry sparse in tutta Italia:
- il radicchio rosa di Gorizia (Friuli Venezia Giulia)
- il nebbiolo di Carema (Piemonte)
- la cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto (Piemonte)
- il melo decio di Belfiore (Veneto)
- la stortina veronese (Veneto)
- il vinosanto affumicato dell’Alta valle del Tevere (Umbria)
- la lenticchia di Rascino (Lazio)
- il fagiolone di Vallepietra (Lazio)
- la fagiolina di Arsoli (Lazio)
- i chiacchietegli di Priverno (Lazio)
- i giglietti di Palestrina (Lazio)
- il fagiolo rosso scritto del pantano di Pignola (Basilicata)
- la pera signora della valle del Sinni (Basilicata)
- la soppressata e salsiccia del Vallo di Diano (Campania)
- il sospiro di Bisceglie (Puglia)
- il cavolo vecchio di Rosolini (Sicilia)
- la fava cottoia di Modica (Sicilia)
- la fava larga di Leonforte (Sicilia)
- la pesca nel sacchetto (Sicilia)
- l’albicocca di Scillato (Sicilia)