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Negli anni Trenta la coltivazione delle fragole tortonesi (in provincia di Alessandria), varietà diversa da quelle esistenti perché simile a un lampone, dal sapore dolce e delicato, divenne fondamentale per l’economia locale. Sulle colline di Tortona si ottenne a inizio Novecento una cultivar pregiata denominata la “profumata” proprio per il profumo intenso che emanava.
Per la fragola di Tortona l’amministrazione costruì un apposito mercato coperto, il Gabbione, per accogliere le centinaia di acquirenti che acquistavano le fragole nei tradizionali cestini di fasce di legno intrecciate.
La fragola di Tortona è tuttavia una rarità ed è per questo che è divenuta presidio Slow Food, in quanto è disponibile solo per una decina di giorni l’anno, tra maggio e di giugno, dipende dal clima delle annate. La vera fragola di Tortona è molto deperibile; va raccolta il mattino e consumata entro 24 ore.
La produzione odierna si è drasticamente ridotta a causa della crescente urbanizzazione della città piemontese che ha sottratto spazio agli orti dove si coltivava questa varietà di fragole.
Si consuma intera, cosparsa con un po’ zucchero e bagnata da buon Barbera.