In occasione della Giornata mondiale del cuore, celebratasi a settembre, l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha posto un traguardo da raggiungere entro il 2025 che consiste nel ridurre il consumo di sale del 30% per salvare tante persone da malattie e attacchi di cuore o ictus.
Nelle nostre tavole il sale è quindi in eccesso diventando un memico per la nostra salute. I dati sul consumo di sale riportano che ogni persona ne introduce quotidianamente 10 grammi, quantità doppia rispetto al massimo di 5 grammi consigliato agli adulti. Così la pressione arteriosa aumenta come il rischio di ipertensione, cardiopatie e ictus.
Sempre dall’Oms fanno sapere che ridurre il consumo di sale resta uno dei modi più efficaci per promuovere la salute dei propri abitanti. Tutte raccomandazioni che devono passare attraverso la scuola, le mense, gli ospedali e i luoghi di lavoro. Questo richiede una sinergia tra l’industria alimentare e i governi nazionali.
I produttori di alimenti devono ridurre il contenuto di sale nei cibi e nelle bevande e far sì che le etichette siano chiare e trasparenti. Dall’altra parte i consumatori devono controllare il contenuto di sale riportato sull’etichetta dei cibi confezionati, limitare il sale in cucina e nella preparazione di ricette, non cosumare cibi ad alto contenuto di sale.
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