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Un pollo di razza con secoli di storia alle spalle è senza dubbio la gallina padovana, presente nel Padovano addirittura dal 1300.
Si distingue per il suo “look”: il grande ciuffo che gli copre gli occhi. In tavola piace per le sue carni tenere e saporite.
Un tempo ha rischiato l’estinzione, verso gli anni Sessanta, poi grazie a un gruppo di allevatori, che ne ha promosso la diffusione, ha continuato la sua esistenza.
Per garantire al consumatore la qualità di questi animali, gli allevatori si sono riuniti in un Consorzio conformandosi a un disciplinare che prevede, fra l’altro, l’allevamento a terra e un’alimentazione a base di granaglie.
Sempre sul disciplinare leggiamo che il nome “Gallina Padovana della Pan è riservato agli animali in vita e alle carni ottenute dai capi della relativa razza avicola autoctona veneta, allevati dai soci allevatori della Pro Avibus Nostris, associazione per la salvaguardia delle razze avicole (Pan)” secondo determinate condizioni e requisiti.
La zona di produzione di questa razza di volatili è, per tradizione, consuetudini rurali e condizioni climatiche, l’intero territorio della provincia di Padova e comprende i comuni limitrofi di Santa Maria di Sala e Cona in provincia di Venezia.
Nell’area di produzione devono essere collocati anche i centri di incubazione, allevamento e macellazione.
Con questa razza di polli consigliamo la ricetta della gallina padovana in canevera.