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Le nonne lo tenevano sempre nella madia per preparare pane e focacce. Ispirandoci alle tradizioni salutari di una volta, ecco cosa bisogna fare per avere e conservare anche noi del lievito madre in casa.
Impastate la farina di tipo “0” con l’acqua fino a ottenere una palla liscia e morbida che farete riposare, in un recipiente coperto da un canovaccio, per due giorni in un ambiente tiepido senza sbalzi di temperatura. Trascorse le 24 ore, l’impasto dovrebbe essere raddoppiato e quindi si procede con i cosiddetti “rinfreschi”, e cioè prendete un etto dell’impasto e aggiungetevi un altro etto di farina con un po’ di acqua a temperatura ambinete, circa 50 ml. Amalgamate, ricoprite e lasciate riposare per altri due giorni. Dopodiché rinfrescate di nuovo con le stesse quantità e metodologia. Mettete il nuovo impasto in frigo e lasciatelo per cinque giorni riposare per poi rinfrescarlo altre due volte (a distanza di cinque giorni) sempre con un etto di farina e 50 ml di acqua.
Finito il procedimento dei rinfreschi e dell’attesa, il lievito madre è pronto per essere utilizzato nell’impasto di pizze, pane, focacce e di alcuni dolci lievitati. Va usato poi in proporzione di 1 a 5, e cioè un etto di impasto madre per mezzo chilo di farina e 100 ml, più o meno, di acqua. Poi con il tempo e la pratica, ci si può regolare. La lievitazione sarà più lenta, quindi meglio preparare l’impasto per la nostra pizza la sera prima.