La “stiacciata” etrusca con l’uva risale addirittura al IV secolo a. C. Nei ricettari tradizionali (come Desinari e Cene di Maria Luisa Incontri) così si legge:
“Lavare bene due scodelle di acini di uva nera ben matura. Preparare o prelevare dal fornaio circa un kg di pasta di pane e lavorarla ulteriormente aggiungendo due cucchiaiate d’olio. Utilizzare una teglia rettangolare opportunatamente oliata nel fondo della quale si sitemerà uno strato di pasta alta circa un centimetro preparat in precedenza con matterello.
Disporre i chicchi di uva a stretto contatto, l’uno dopo l’altro, fino a coprire tutta la superficie dello strato di pasta. Sovrapporre all’uva un altro strato di pasta dello stesso spessore facendo in modo che i bordi esterni vengano a combaciare con quelli dello strato sottostante.
Aggiungere, più che altro a scopo estetico, qualche acino d’uva opportunatamente disposto. Irrorare la superficie così ottenuta con un cucchiaio di miele preventivamente scaldato a bagno maria. Il miele può essere sostituito da un cucchiaio abbondante di zucchero fino.
Occorre una lievitazione di circa 40 minuti prima della cottura in forno ben caldo”.
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